- Nome d'arte: Lia Capizzi
- Data di nascita: 14 giugno 1972 (mercoledì)
- Età: 52 anni
- Segno zodiacale: Gemelli
- Professione: Conduttrice televisiva, Giornalista
- Titolo di studio: Diploma
- Luogo di nascita: Camposampiero
- Account social: Instagram Twitter
La vita privata di Lia Capizzi
Lia Capizzi è una giornalista e conduttrice televisiva italiana, nata a Camposampiero il 14 giugno del 1972. Consegue la maturità classica nel 1992, e nell’anno successivo abbandona il primo anno di Università a seguito di una proposta di lavoro presso Radio Gemini One, un’emittente radiofonica padovana.
Per quasi quattro anni la giornalista alterna studio e lavoro, fino a quando nel 1994, sottoscrive un contratto di lavoro con Telemontecarlo con relativo trasferimento a Milano, abbandonando definitivamente la carriera universitaria.
Le misure di Lia Capizzi
Le misure di Lia Capizzi non sono note.
Tatuaggi e significati
Lia Capizzi non ha tatuaggi.
Gli amori
Non è nota la situazione sentimentale della giornalista.
Curiosità
Lia Capizzi è stata la prima giornalista a commentare in televisione un incontro di Serie A: accadde nel gennaio del 2005, quando a causa di un’emergenza, fu inviata in cabina di trasmissione per la partita Messina-Brescia.
La carriera
Dal settembre 2000 al maggio del 2002, ha lavorato per la redazione sportiva di Mediaset, conducendo dapprima le rubriche sportiva del TG5, di Studio Aperto, del TG4 passando successivamente alla collaborazione con il programma Controcampo.
Nel 2002 passò a Radio Rai, per la quale commentò gli incontri del campionato mondiale di calcio, disputatosi in Corea del Sud e in Giappone.
Dall’agosto del 2003 collabora stabilmente con l’emittente Sky Italia.
Appassionata a qualsiasi tipo di sport, come da lei affermato,la giornalista ha accostato, negli ultimi anni, il suo volto a quello del Rugby, diventando una delle maggiori esperte del settore.
Dal 2008 dopo la soppressione del magazine televisivo “Sport Time”, è divenuta una delle conduttrici di Sky Sport 24.
Ha inoltre pubblicato insieme ai fratelli Mauro e Mirco Bergamasco un libro intitolato Quelli del Rugby.