- Nome d'arte: Giampiero
- Soprannome: Bisteccone
- Data di nascita: 18 maggio 1946 (sabato)
- Età: 78 anni
- Segno zodiacale: Toro
- Professione: Cronista sportivo, Giornalista
- Titolo di studio: Laurea in Statistica
- Luogo di nascita: Roma
- Altezza: 192 cm
- Peso: 110 kg
- Account social: Twitter
La vita privata di Giampiero Galeazzi
Giampiero Galeazzi, nato Gian Piero, nasce a Roma il 18 Maggio 1946.
Giampiero Galeazzi vanta una brillante carriera di canottiere: negli anni Sessanta è campione mondiale juniores e campione italiano, convocato ai Giochi Olimpici di Città del Messico (1968).
È laureato in Statistica e tifoso della Lazio.
Ecco un aneddoto significativo della sua sfegatata fede laziale: nel 2000 è impegnato nella telecronaca degli Internazionali di Tennis di Roma al Foro Italico e abbandona la postazione per correre allo Stadio Olimpico a festeggiare lo scudetto della Lazio.
Mi stavo addormentando in telecronaca per un match di due spagnoli anonimi, quando sento la Juventus che stava perdendo e la Lazio che aveva già battuto la Reggina. Scappo allo stadio, salgo in tribuna Monte Mario e tutti che m’abbracciano. Non c’era un collega, stavano tutti a Perugia per lo scudetto della Juve e invece lo scudetto era lì, della mia Lazio. E io feci l’unico servizio Rai.
La malattia di Galeazzi
Galeazzi, dopo un lungo periodo di assenza in tv, è ricomparso sul piccolo schermo, ospite della sua collega ed amica Mara Venier a Domenica In a fine 2018. Apparso dimagrito, provato e sulla sedia a rotelle, Giampiero ha commosso tutta l’Italia. Il grande giornalista soffre, ma lotta contro la malattia.
Sono contento di quello che ho fatto nella vita, ora mi manca da fare bene gli ultimi 50 metri.
Le misure di Giampiero Galeazzi
Alto 192 cm, massiccio e rubicondo, è soprannominato “Bisteccone” da amici, familiari e colleghi.
A tal proposito commenta: “È un soprannome caritatevole nel senso che non è un’offesa come uno pensa al nord. A Roma è più per le donne: bisteccona è una donna in salute, generosa e disponibile, un bel vedere”.
Da giovane vantava un fisico statuario, ma con il passare degli anni, a causa del lavoro stressante, di orari disordinati e di una vita frenetica Giampiero è arrivato a pesare 150 kg. Si è poi messo a dieta e con molta forza di volontà è riuscito a perderne oltre 40.
Gli amori di Giampiero Galeazzi
Giampiero è sposato con Laura, da cui ha avuto Gianluca (1975) e Susanna (1978), entrambi giornalisti.
È nonno di Greta (2017), figlia della secondogenita.
La carriera di Giampiero Galeazzi
Comincia la sua carriera in RAI negli anni Settanta come cronista e giornalista sportivo, dapprima in radio poi in televisione. Tra i suoi maestri ricorda Enrico Ameri, Sandro Ciotti e Nando Martellini.
Dribbling, La Domenica Sportiva, condotta da Paolo Frajese (1976) e Mercoledì Sport sono le prime trasmissioni che lo vedono protagonista.
In virtù della pregressa esperienza nella stessa disciplina, cura le telecronache delle gare di canotaggio, segnalandosi per la grande foga e partecipazione emotiva.
In occasione della vittoria dei fratelli Abbagnale alle Olimpiadi di Seoul 1988 ricorda: “Alla fine, tanto avevo strillato che ero più stanco e sudato di Antonio e Carmine. Quel giorno, giuro che ero felice come se ce fossi salito io sul podio”.
Stesso pathos per la vittoria della coppia Rossi-Bonomi a Sidney 2000.
Parallelamente si occupa anche delle telecronache del tennis.
Nel 1986 realizza uno dei pochi servizi giornalistici lontani dal mondo dello sport di tutta la sua carriera. Viene infatti inviato allo storico incontro tra l’allora Segretario generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica Michail Gorbačëv e il Presidente degli Stati Uniti d’America Ronald Reagan, a Reykjavík, in Islanda.
Negli anni Novanta diventa un volto particolarmente popolare: conduce 90° Minuto, è opinionista da Mara Venier in Domenica In e ospite di Pippo Baudo al Festival di Sanremo (1996).
Le ultime apparizioni televisive sono quelle accanto a Maurizio Costanzo in Notti Mondiali (2010) e in Notti Europee (2012).
L’inviato non nasce per caso: il motto di Giampiero Galeazzi
L’inviato non nasce per caso, oltre ad essere il motto che ha accompagnato Giampiero per tutta la vita è anche il titolo della sua autobiografia uscita nel 2016:
Un racconto autobiografico che mostra, attraverso le luci dell’anima, le stagioni più intense della mia vita, un arcobaleno di colori con cui rivivere i miei ricordi.
Una sorta di scala cromatica con cui leggere il passato.
Il verde: colore che mi accompagna sin dal “tempo delle mele”, trascorso “in buca” al Foro Italico, esperienza preziosa per il mio futuro da telecronista di tennis;
il bianco: quello abbagliante del calcio, dagli orizzonti sempre indefiniti, sport apparentemente di tutti e di fatto di nessuno;
il rosso: il colore dell’amore, sia per il canottaggio che per la canoa, discipline di nicchia, ma che invece occupano gran parte del mio cuore.
Un tricolore di emozioni che ho sempre sventolato in tutte le mie telecronache.