- Nome d'arte: Aldo Biscardi
- Data di nascita: 26 novembre 1930 (mercoledì)
- Data di morte: 8 ottobre 2017
- Età: 93 anni
- Segno zodiacale: Scorpione
- Professione: Conduttore Televisivo, Giornalista
- Titolo di studio: Laurea in giurisprudenza
- Luogo di nascita: Larino (Campobasso)
- Luogo di morte: Roma
- Altezza: 175 cm
La vita privata di Aldo Biscardi
Aldo Biscardi, nasce a Larino, in provincia di Campobasso, il 26 Novembre 1930.
Ha una sorella di nome Teresa e un fratello, Luigi, senatore e politico dei Democratici di Sinistra.
Aldo si laurea in Giurisprudenza a Napoli ma prende presto un’altra via, quella del giornalismo.
Durante la sua carriera lavorativa stringe una solida amicizia con molti volti noti dello spettacolo tra cui Maurizio Mosca, Marino Bartoletti, Enrico Varriale, Amedeo Goria e Max Giusti. Quest’ultimo artefice di una delle più divertenti imitazioni di Aldo Biscardi, amate anche dal diretto interessato.
Muore l’8 Ottobre 2017 mentre è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma, all’età di 86 anni. Viene sepolto nella tomba di famiglia nella sua città natale.
Aldo Biscardi e il legame con Padre Pio
Aldo Biscardi è molto devoto a Padre Pio di Pietralcina.
In casa conserva gelosamente il certificato di nascita del Santo, regalatogli dai frati di San Giovanni Rotondo e tante reliquie religiose.
Ha avuto l’onore di intervistare Papa Woityla di cui ha scritto anche la biografia intitolata Il Papa dal volto umano.
Gli amori di Aldo Biscardi
Aldo Biscardi ha una moglie di nome Elsa e due figli: Maurizio, che lavora in televisione e Maria Antonietta, detta Antonella, architetto e autrice televisiva.
Ha confessato, durante un’intervista televisiva, di nutrire un forte rimpianto: troppo lavoro e poco tempo dedicato ai suoi cari.
Il giorno del funerale, la moglie Elsa ha voluto ricordare Aldo con queste parole:
«Oggi è lunedì e questo era il suo giorno e, nonostante le lacrime, dobbiamo ridere perchè va via felice nel suo giorno».
Le misure di Aldo Biscardi
Il noto conduttore è alto 175 cm.
La carriera di Aldo Biscardi
Il Processo del Lunedì
Dopo la laurea conseguita nel 1952, Aldo Biscardi inizia a lavorare per il quotidiano Il Mattino e, nel 1956, passa a Paese Sera. Si occupa di giornalismo sportivo e, in breve tempo, diventa caporedattore. Nel 1958 è inviato in Svezia per seguire i mondiali di calcio.
Entra in Rai nel 1979 e, l’anno seguente, diventa autore e regista della trasmissione sportiva di Rai 3 Il Processo del Lunedì che comincerà a riscuotere un enorme successo solo quando Aldo Biscardi passa alla sua conduzione nel 1983.
Del resto come poteva passare inosservato questo conduttore dai capelli “Rosso Malpelo”, con un marcato accento molisano, dai modi non convenzionali e un pò irruenti?
Aldo Biscardi appartiene al patrimonio della televisione italiana. Dotato di un’autoironia non comune, modera le “arringhe” dei suoi ospiti con frasi perentorie come:
«Non parlate tutti insieme, al massimo tre alla volta, sennò a casa non capiscono».
Nel suo studio, lui è il giudice. Lui apre e chiude il dibattimento. Lui analizza le prove dei “reati” calcistici documentati dalla celeberrima moviola. Solo allora la “sentenza” può essere emessa. Perché l’ultima parola deve essere sempre la sua. Anche se spesso è più che altro un nonsense involontario come:
«Nella cornice straordinaria dell’Hotel Mariuccia di Frosinone, in collegamento diretto concesso grazie al nostro amico sbonzor, ospiti senza precedenti, nell’intenzione cordiale del momento, sportivamente rinnovando il plauso sempre convinto, pur nella diversità delle opinioni, felicemente insieme».
Il processo di Biscardi
Non sempre le sue decisioni vengono accettate però. C’è anche chi lo contesta. Come Silvio Berlusconi, che nel 1993 oltraggia con una telefonata di venti minuti la corte di Biscardi con attacchi diretti contro “i nipotini di Stalin” di Raitre.
Aldo Biscardi non ci sta e, dopo dieci anni, lascia la Rai portandosi via con sè il format che lui ha ideato. Ecco allora nascere l’omonimo Il processo di Biscardi, in onda prima su Tele+, poi su Telemontecarlo (ora LA7), in barba alla Rai che invece osa produrre la “sua” trasmissione anche senza di lui.
Nemmeno lo scandalo di Calciopoli che lo coinvolge, riesce a fermarlo. Nel 2006, Aldo Biscardi cambia di nuovo e si trasferisce con il suo programma su 7 Gold, poi su T9, poi su tv locali fino ad approdare su Sport 1 nel 2015.
Il processo di Biscardi occupa tutta la sua vita professionale e raggiunge un record certificato nel 2013 dal Guinness dei primati: “il più lungo programma tv sportivo attualmente in onda con lo stesso presentatore”.
Pubblicazioni
Aldo Biscardi è stato autore anche di diversi libri: Se io non c’ero, Italia Azzurra, Il Papa dal volto umano, Il gioco delle ombre, L’Impero di vetro, Il mio processo, tra calcio, tv e politica, Da Bruno Rocchi a Gianni Brera, storia del giornalismo, Quelli del Lunedì, Calcio91.
Cinema
Biscardi ha interpretato sé stesso in alcuni film nazional-popolari come: L’alleatore nel pallone (1984), Paparazzi (1998), Box Office 3D – Il film dei film (2011).
Aldo Biscardi e calciopoli
Anche Aldo Biscardi è stato travolto dallo scandalo che ha investito il mondo del calcio nel 2006.
Paradossalmente, da giudice televisivo diventa lui un indagato. La giustizia italiana persegue infatti i legami tra, l’allora direttore generale della Juventus, Luciano Moggi e alcuni giornalisti, tra cui anche Aldo Biscardi.
Dalle intercettazioni telefoniche che lo riguardano non si desume nulla di penalmente perseguibile ma Aldo Biscardi viene comunque sospeso dall’Ordine dei Giornalisti per sei mesi. Per protesta, dal 30 Ottobre 2006, il conduttore molisano non è più iscritto all’albo.