Edoardo Bennato biografia
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Edoardo Bennato

La vita privata di Edoardo Bennato

Il cantautore, cantante e musicista Edoardo Bennato nasce a Bagnoli, alla periferia di Napoli il 23 Luglio 1946.

Il padre Carlo lavora come impiegato presso l’Italsider mentre la madre, Adele Zito, fa la casalinga. Edoardo ha due fratelli minori: Eugenio e Giorgio, entrambi cantautori e musicisti come lui.

Sin da piccolo si avvicina al mondo della musica, invogliato dalla madre a suonare diversi strumenti tra cui la fisarmonica. Non dimentichiamoci che quelli erano gli anni del blues e del rock’n’ roll, arrivati a Napoli con i soldati americani. Edoardo rimane rapito da quel sound, da quella ritmica scatenata “che scioglie il sangue dint’è vene“, traghettata da mostri sacri come Chuck Berry, Ray Charles, Elvis Presley, Neil Sedaka e Paul Anka. Edoardo sente sue queste sonorità e le coniuga con le radici musicali della sua terra.

Nel 1958, con i fratelli, fonda il Trio Bennato con cui si esibisce in diversi locali partenopei. L’anno dopo il gruppo debutta nel programma televisivo Il nostro piccolo mondo e poi si esibisce su una nave da crociera diretta verso il Sudamerica.

In una famiglia come la sua però è importante anche studiare, “farsi una posizione”. E allora il giovane Edoardo si diploma al Liceo Artistico di Napoli e poi parte per Milano dove si laurea in Architettura e, al contempo, entra in contatto con alcune case discografiche. Il primo a credere nel suo talento è Vincenzo Micocci, fondatore della casa discografica Parade.

Inizia così l’avventura musicale di Edoardo Bennato la cui voce diventerà una delle più autorevoli della musica leggera italiana, dotata di un’originalità di espressione che pochi altri possono vantare.

Gli amori di Edoardo Bennato

Della vita privata di Edoardo Bennato si sa davvero poco. L’artista è sempre stato molto riservato, tenendosi rigorosamente a distanza da atteggiamenti divistici.

Ha una figlia, di nome Gaia, nata nel 2005. A Famiglia Cristiana, il cantante ha raccontato:

“Quando non avevo figli ero un “pazzaglione” e potevo accontentarmi di un’utopia che rimaneva utopia, appunto un’isola che non c’è. Adesso ho una bambina di 10 anni, Gaia, che mi fa vedere il mondo sotto un altro aspetto, quello del futuro. E allora diventa una necessità darsi da fare per realizzare il sogno, se non di un mondo perfetto, almeno di uno meno imperfetto”.

L’incidente ferale

Il 15 Gennaio 1995 Edoardo Bennato è vittima di un gravissimo incidente stradale a Casalgrande in provincia di Reggio Emilia, con la compagna di allora, Paola Ferri, studentessa di psicologia di soli 23 anni. Dopo cinque giorni, in cui è stata in bilico tra la vita e la morte, la ragazze perde la vita.

Bennato subisce un forte contraccolpo psicologico. Nel 1997 ha patteggiato davanti al Pretore di Reggio Emilia una pena a otto mesi di reclusione con i benefici per omicidio colposo.

L’album Afferrare una stella del 2001 contiene la canzone Per attraversare il mondo in cui si possono percepire in sottofondo clacson di auto che sembrerebbero evocare gli attimi che hanno preceduto quel maledetto incidente stradale.

Le misure di Edoardo Bennato

Edoardo Bennato è alto 170 cm per 70 kg circa.

I tatuaggi di Edoardo Bennato

Pare che Edoardo Bennato non abbia, ancora, tatoo. Ma attenzione! Nella canzone Il rock di capitan Uncino prometteva a tutti i membri della sua “ciurma”:

Chi si arruolerà!
un bel tatuaggio avrà!

La carriera di Edoardo Bennato

Dopo un periodo passato a Londra alla ricerca di nuove sonorità, inizia ad esibirsi come one-man-band suonando simultaneamente la chitarra, l’armonica, i tamburelli, il kazoo e altre percussioni.

Come intanto scrive per moltissimi artisti italiani: Formula 3, Bobby Solo, i Nuovi Angeli e Loredana Bertè.

A Milano incide l’album di debutto Non farti cadere le braccia, pubblicato nel 1973, che però non riscuote il successo sperato. Bennato ricorda ad Alberto Dentice de L’Espresso che:

“… il direttore della Ricordi mi chiamò per dirmi che loro ce l’avevano messa tutta, ma che i miei pezzi in radio non passavano. La mia voce, così mi dissero, risultava sgraziata. Così mi diedero il ben servito. Allora presi la mia chitarra, il tamburello a pedali e mi piazzai a Roma davanti a bar Vanni, accanto alla Rai. Il direttore di Ciao 2001 mi notò. E grazie a lui di lì a poco mi ritrovai al Festivalbar con Franco Battiato e gli altri cantautori della mia generazione. Conquistando la patente che mi era stata negata dal mondo della musica” 

Nel 1974 esce il secondo lavoro intitolato I buoni e i cattivi che entra nelle classifiche. Da allora la carriera è un continuo crescendo: esce Io che non sono l’imperatore (1975) che ha in copertina la tesi di laurea dell’artista: un progetto per la realizzazione di una rete capillare della metropolitana di Napoli. Nel 1976 è la volta di La Torre Di Babele che tocca anche tematiche sociali spesso ignorate da altri artisti.

Con Burattino senza fili (1977) diventa il primo artista italiano a realizzare un video-clip e continua a scrivere testi dissacranti contro il potere, a qualsiasi livello e in qualsiasi forma esso si manifesti.

“Come sempre non guardo in faccia a nessuno. Scrivo pezzi contro tutto e tutti: punto il dito contro gli aspetti più paradossali del mondo per ridicolizzarli. Perché l’ironia resta sempre l’arma migliore”.

Negli anni Ottanta “non” sono solo canzonette 

Dopo un’attesa durata tre anni, nel 1980 escono a distanza di quindici giorni l’uno dall’altro due album: Uffà! Uffà! Sono solo canzonette. Quest’ultimo prende a pretesto la favola di Peter Pan per irridere il politically correct, l’arroganza e la presunzione del potere. L’isola che non c’è, canzone contenuta nell’album è un capolavoro, un inno alla fantasia e alla creatività umana mentre il brano Sono solo canzonette rappresenta il manifesto spirituale del rocker napoletano.

Il successo è tale che inizia un trionfale tour in giro per l’Italia che include anche il concerto allo stadio San Siro (1980), riempito con oltre sessantamila spettatori. Bennato detiene il record per essere stato il primo artista italiano a registrare il sold-out a Milano.

Edoardo Bennato diventa così uno dei cantautori più stimati, perché solo lui ha avuto la capacità di trasformare favole in denunce sociali. Molti lo paragonano per raffinatezza e impegno nella scrittura al grande Bob Dylan.

All’apice del successo arrivano gli album È arrivato un bastimento, un mix di lirica e rock, di mandolino e musica elettronica, È goal, il primo disco live, e Kaiwanna ricco di suggestioni elettroniche e privo dei suoni acustici che avevano caratterizzato gran parte delle produzioni precedenti di Bennato.

Seguono Ok Italia (1987), Edoardo Live (1987), Il gioco continua (1988) e Abbi dubbi (1989) con il brano Viva la mamma che consacra Edoardo Bennato nell’olimpo della musica leggera italiana.

Notti magiche

Il 1990 è un anno importante, non tanto perché esce l’album Edo rinnegato quanto per la canzone Un’estate italiana, inno dei Campionati Mondiali di Calcio Italia ’90, cantata insieme a Gianna Nannini. Conosciuta anche come Notti magiche, ha rappresentato la colonna sonora di un’estate, un patrimonio di emozioni che ancora viene custodito gelosamente nel cuore degli Italiani.

Gli altri successi

La produzione discografica di Edoardo Bennato negli anni a seguire è vastissima tra testi di denuncia, alcuni dei quali cantati in lingua napoletana, e una miscela esplosiva di musica blues, suoni acustici, armonica, quartetti d’archi, percussioni, rock’n roll e folk.

Il fatto è che di Edoardo Bennato non si riescono a contare i greatest hits, tanti ne sono: Viva la mamma, L’isola che non c’è, Sono solo canzonette, Il rock di capitano Uncino, Afferrare una stella, Il gatto e la volpe, Le ragazze fanno grandi sogni

Che Anno era lo lascio dire a voi… #throwbackthursday ?

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Dal suo debutto ad oggi ha pubblicato ben 29 album, ha collaborato tra gli altri con Jovanotti, Raf, Piero Pelù, Irene Grandi, Roy Paci, Giuliano Palma, Morgan, Claudio Baglioni, Max Pezzali e Alex Britti con il quale ha pubblicato un singolo e ha fatto una tournée.

Molte le sue partecipazioni al Concerto del Primo Maggio di cui resta memorabile quella del 2010: durante la canzone In prigione, in prigione, Edoardo Bennato inscenò un arresto facendosi portare via a forza da due attori travestiti da carabinieri.

Sempre nel 2010 sale per la prima volta sul palco di Sanremo come ospite con il brano di Tenco Ciao amore ciao.

Edoardo Bennato non conosce momenti di crisi creativa: nel 2014 compone la sigla per Tiki Taka, trasmissione sportiva in onda sulle reti Mediaset; nel 2015 è special coach di Piero Pelù nel programma Rai The Voice of Italy; gira l’Italia in tournée e progetta, con il Comune di Napoli, la nascita dell’Accademia Bennato nell’area di Bagnoli.

Written by Fab

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