- Nome d'arte: Elvis Presley
- Soprannome: The King of Rock and Roll, Elvis the Pelvis
- Data di nascita: 8 gennaio 1935 (martedì)
- Data di morte: 16 agosto 1977
- Età: 89 anni
- Segno zodiacale: Capricorno
- Professione: Attore, Cantante
- Luogo di nascita: Tupelo - Mississippi (USA)
- Luogo di morte: Memphis - Tennessee (USA)
- Altezza: 182 cm
- Peso: 75 kg
- Account social: Instagram Facebook Twitter
- Sito Web: http://www.elvis.com
La vita privata di Elvis Presley
The King of Rock and Roll, Elvis Presley, nasce l’8 Gennaio 1935 a Tupelo (Mississippi – USA).
Elvis Aaron Presley, sopravvissuto alla nascita al gemello Jessie Garon Presley, è il figlio di Gladys Smith Presley e dello scozzese Vernon Presley, entrambi dediti a lavori saltuari.
La sua infanzia e l’adolescenza trascorrono nei quartieri poveri di Tupelo condivisi con la comunità afro-americana la cui cultura lascerà un’impronta indelebile nella personalità del giovane, timido e introverso. Elvis è molto legato alla famiglia e frequenta la Chiesa evangelica delle Assemblee di Dio Americane.
È proprio in chiesa che il Numero Uno della musica leggera del Novecento comincia a esercitare la voce, dalla tonalità inconfondibile.
Alla ricerca di lavoro stabile i Presley nel 1948 si trasferiscono a Memphis, nello Stato del Tennessee. Elvis trova la sua prima occupazione come camionista. Impara a suonare la chitarra acustica e il pianoforte. Esibendo un look atipico, intrattiene i presenti nelle feste familiari e di paese.
Come si entra nella leggenda
Elvis disse di sé:
“Il ritmo è un qualcosa che o si ha o non si ha, ma quando ce l’hai… hai tutto.”
Nella leggenda si entra con capelli rossi, occhi chiari, presenza scenica travolgente, orecchio musicale infallibile che consente, anche a chi non è in grado di leggere gli spartiti e pur in assenza di preparazione teorica, di cantare e suonare da professionista.
Entri nella leggenda se hai una vocalità pazzesca, se suoni il rhythm and blues come B.B. King e Furry Lewis, se canti il gospel con l’anima di un ragazzo nero, se ascolti indistintamente radio che trasmettono musica fatta da bianchi e radio riservate ai neri, senza pregiudizi razziali.
Entri nella leggenda quando giri per la città e noti lo studio di una modesta casa discografica in cui gratuitamente si consente a chiunque di incidere un disco e di portarlo a casa per farne un regalo alla mamma.
Perché c’è qualcuno che scopre i tuoi talenti rivoluzionari e ti offre il primo ingaggio discografico.
Nel caso di Elvis Presley sarà Sam Phillips della Sun Records a portarlo nella storia della musica. Dopo aver ascoltato le tracce registrate quasi per gioco crea la prima band di Elvis, affiancandogli Bill Black al contrabbasso, Scotty Moore alla chitarra, D.J. Fontana alla batteria, ovvero the Blue Moon Boys.
È il 1954, Elvis Presley entra nella leggenda reinterpretando, in due prestigiosi singoli, quattro indimenticabili canzoni: That’s All Right, Mama, Blue Moon of Kentucky, Good Rockin’ Tonight, I Don’t Care If the Sun Don’t Shine.
Baby Let’s Play House è la prima canzone di Elvis Presley a entrare nella classifica nazionale arrivando al quinto posto della “Billboard Country Singles” nel 1955.
Sam Phillips disse di lui:
“Alle radici di questo mito c’è ancora oggi tanto mistero. Nessuno può dire di conoscere veramente bene l’uomo Presley… Era complicato, pieno di contraddizioni e anche insicuro in privato, ma sul lavoro era sempre profondamente convinto di ciò che faceva, e non si sbagliava mai.”
La Elvis Mania
Elvis Presley è un cantante dalla voce straordinaria, ma anche un performer unico al mondo che ha cambiato per sempre la storia della musica.
Il giovanotto del Tennessee diviene presto un fenomeno mediatico. Pubblicizzato dai mezzi d’informazione, il The King of Western Bop appare in programmi televisivi famosi come l’Ed Sullivan Show.
La Elvis Mania che scoppia improvvisa facendo del personaggio un’icona culturale pop, coinvolge non solo gli Stati Uniti ma tutto il mondo, anche se la star non si è mai esibita al di fuori degli Stati Uniti, se non in Canada.
Presley effettua il primo tour ufficiale in circa tre settimane partendo da New Orleans. Attraversa tutti gli Stati del Sud degli USA per concludere gli spettacoli a Chattanooga.
I teenager perdono la testa per lui e per le sue movenze fisiche. Quel modo inconfondibile di ballare sul palco gli vale il soprannome Elvis the pelvis che, però, il cantante non gradisce. L’isteria collettiva cresce di pari passo con la notorietà, anche se i puritani e i bigotti dell’epoca giudicano il giovane cantante in modo negativo e oscena la sua musica.
Presley cercherà in seguito di conquistare anche le frange più ostili del pubblico presentando un repertorio musicale vasto, comprendente anche canzoni classiche come Spanish Eyes o le rielaborazioni della napoletane: It’s now or Never, Surrender, e Santa Lucia cantata in italiano, in cui viene esaltata la preziosa vocalità di cui è dotato.
Nel 1955 il contratto con Presley viene ceduto da Phillips al colosso RCA, che pubblica l’album Heartbreak Hotel (1956) in cui oltre al singolo omonimo, compaiono i brani Love me Tender e Jailhouse Rock.
Nell’occasione inizia a collaborare stabilmente con il cantante e la sua band anche un gruppo di quattro coristi, The Jordanaires, specializzato nel repertorio spiritual, gospel e folk.
I primi due album a sigla RCA vengono pubblicati nel 1956 e sono Elvis Presley e Elvis. L’anno successivo sarà la volta del terzo: Elvis’ Christmas Album.
Patria o carriera?
Elvis Presley non potrà sottrarsi dall’effettuare il servizio militare. Chiamato alla leva nel 1957 otterrà la dilazione di un anno. Nel 1958 raggiungerà le file dei militari statunitensi di stanza a Friedberg a svolgere il servizio come carrista, rifiutando i benefici derivanti dal suo status di celebrità.
Due anni in Germania Ovest segnano irrimediabilmente il suo carattere. In questo periodo si appassiona al karate e comincia a fare uso di farmaci stimolanti, un’abitudine che nel tempo lo condurrà a una grave dipendenza.
Perde la madre Gladys stroncata, a soli quarantasei anni, da un’epatite.
Presley tornerà quindi profondamente cambiato. Il suo enturage, denominato Memphis Mafia, a causa dell’ascendente negativo sul carattere del cantante, è ormai composto solo da persone disposte ad assecondare ogni sua richiesta e il suo modo di vivere fuori dalla norma.
Si chiuderà con la famiglia e con il folto stuolo di collaboratori nella principesca Graceland, la dimora sfarzosa di Memphis arredata secondo i suoi gusti kitsch.
Oggi trasformata in Mausoleo, Graceland contiene le “reliquie” del divo tra cui gli abiti di scena, le chitarre e un pianoforte completamente placcato in oro nella stanza dedicata alla musica e al gospel.
Elvis Presley, infatti, è venuto a mancare il 16 Agosto 1977 a Memphis, stroncato da infarto cardiaco causato da abuso di farmaci. La sua tomba è all’interno del parco di Graceland.
Le misure di Elvis Presley
Le misure di Elvis Presley erano perfette: 182 cm di altezzaper 76 kg di peso facevano di lui un autentico sex symbol.
Poi iniziarono gli eccessi in ogni aspetto della vita: nell’acquisto di oggetti di valore e di monili così come nell’uso dei cibi di cui teneva metodiche liste affinché vi fosse sempre sufficiente approvvigionamento a Graceland.
L’artista raggiunse il peso di 158 kg. L’obesità contribuì alla sua morte prematura.
Gli amori di Elvis Presley
Dicono che Elvis Presley abbia intrattenuto relazioni sentimentali con molte co-interpreti dei suoi film.
Si ricordano Tempest Storm e Natalie Wood, celebre per aver interpretato Gioventù Bruciata con James Dean.
Conosce nel 1959, durante il servizio militare in Germania, Priscilla Beaulieu, figlia di un colonnello statunitense, e la conduce a vivere a Graceland. Nella sua autobiografia, Priscilla racconta che Elvis le chiese di aspettare fino a quando fossero stati sposati per avere rapporti intimi.
Si sposeranno nel 1967 e avranno un’unica figlia, nata nel 1968. Adorata dal padre, Lisa Marie Presley diventerà poi la moglie di Michael Jackson.
Elvis e Priscilla si separarono nel 1972 e divorziarono l’anno successivo.
La carriera di Elvis Presley
I favolosi anni cinquanta portano il nome di Elvis Presley. Più di quaranta milioni di spettatori assistettero contemporaneamente alle sue esibizioni televisive. Nel 1955 in etere girano i suoi brani Milkcow Blues Boogie, You’re a Heartbreaker, Baby Let’s Play House, I’m Left, You’re Right, She’s Gone, Mystery Train, I Forgot to Remember to Forget.
Vengono pubblicati gli album Elvis’ Golden Records nel 1958, For LP Fans Only, A Date with Elvis, e 50,000,000 Elvis Fans Can’t Be Wrong – Elvis Gold records vol. 2, nel 1959.
È entrato nella mitologia presliana anche l’album The Million Dollar Quartet del 1957 che contiene brani improvvisati e registrati dalla Sun Records con il contributo di Elvis e con Carl Perkins come cantante, Jerry Lee Lewis come pianista e con Johnny Cash.
Nei successivi anni Sessanta il successo di Elvis Presley inizia a offuscarsi. Emergenti talenti della nuova generazione che tanto ha appreso dalla sua arte lo stanno raggiungendo. Tra loro Beatles, Rolling Stones, Beach Boys e il folto stuolo delle band rock e dei cantautori, da Joan Baetz a Bob Dylan.
In circa ventiquattro anni di carriera l’artista ha pubblicato 61 album, ha venduto oltre un miliardo di dischi nel mondo e conquistato il record di dischi venduti da un solo cantante.
La carriera cinematografica
Sostenuto dal nuovo manager, il discutibile colonnello Tom Parker, Elvis Presley inizia la carriera cinematografica con la Paramount Pictures.
Quattro i film girati prima della partenza per il servizio militare: Love Me Tender (1956), Loving You (1957), Jailhouse Rock (1957) e King Creole (1958).
Il nuovo ruolo impone all’artista un drastico cambio di aspetto. D’ora in poi in technicolor, Elvis apparirà con una folta capigliatura nero corvino e con il volto evidenziato da un pesante trucco.
In seguito girerà un considerevole numero di pellicole, per lo più mediocri, sollecitato dal manager interessato più al denaro che alla qualità del lavoro. Limiterà l’apporto musicale alla pubblicazione delle colonne sonore tratte da alcuni dei film.
Il ritorno allo spettacolo e al contatto con il pubblico
Il ritiro dal palco dei concerti per il set cinematografico ebbe il gusto amaro di un triste esilio ma fortunatamente subì un’interruzione. Nel 1968 il cantante tornò a tenere concerti.
Il ritorno di Elvis Presley, entusiasta di essere ancora attorniato dai suoi fan avvenne nel programma tv, trasmesso dalla NBC, 68 Elvis Comeback Special ed è restato inciso in Elvis (NBC TV Special). L’album pubblicato dalla RCA Victor Records raccoglie lo show originale, il doppio CD Memories (1999) si arricchisce di performance inedite.
Sulla via del tramonto
L’astro Presley brillerà per sempre nel firmamento della musica. L’uomo, invece, a soli quarant’ anni, assaporato tutto quanto dalla vita si può avere, precipita nella depressione:
“Giuro su Dio, nessuno sa quanto io mi senta solo, vuoto è come mi sento veramente dentro.”
La vita di Elvis Presley ha ispirato racconti e film: Il re del rock (1979) di John Carpenter e Elvis & Nixon (2016) di Liza Johnson.