- Nome d'arte: Franco Califano
- Soprannome: Califfo - Maestro
- Data di nascita: 14 settembre 1938 (mercoledì)
- Data di morte: 30 marzo 2013
- Età: 86 anni
- Segno zodiacale: Vergine
- Professione: Cantante
- Titolo di studio: Laurea honoris causa in Filosofia
- Luogo di nascita: Tripoli - Libia
- Luogo di morte: Roma - Lazio - Italia
- Altezza: 185 cm
- Account social: Facebook
- Sito Web: https://www.francocalifano.it/
La vita privata di Franco Califano
Si è spento il 30 Marzo 2013 a Roma nella sua casa ubicata in frazione Acilia, Franco Califano, nome d’arte del cantautore e compositore Francesco Califano, nato a Tripoli, al tempo territorio italiano, il 14 Settembre 1938.
Protagonista estroso e prolifico del mondo musicale, paroliere e compositore di grande talento, playboy della Dolce Vita romana nei favolosi anni Sessanta, Califano, soprannominato il Califfo, proviene da una famiglia campana residente in Libia.
Sin dalla nascita la sua vita appare bizzarra e controcorrente e tale si manterrà sino alla sua scomparsa. Nasce nel cielo della Sirte sull’aereo in cui la mamma Jolanda Ianniello sta viaggiando per raggiungere il marito Salvatore, in servizio presso l’Esercito Italiano di stanza in Africa.
Ha una sorella maggiore, Liliana e avrà un fratello minore, Guido, quando la famiglia rientrerà a Nocera Inferiore, il paese d’origine, per poi raggiungere Roma, terminata la guerra, e qui fermarsi definitivamente.
Rimasto prematuramente orfano del padre, Franco comincia a recitare la parte del cattivo nei fotoromanzi. Ha il dono della scrittura. Scrive poesie, poi canzoni che riscuotono molto successo e vengono acquistate e pubblicate da vari artisti. Così arrivano il successo e i primi guadagni.
Le canzoni più belle scritte per i colleghi
Franco Califano ha raggiunto la popolarità come paroliere prima che come cantautore.
Tra le canzoni più belle scritte per gli altri, compaiono autentici cult: Minuetto, La nevicata del ’56, Il guerriero, scritte per Mia Martini; La musica è finita, Una ragione di più, Sto con lui per Ornella Vanoni; Le ali della gioventù, Che strano amore, Un po’ di te per Caterina Caselli, Questo nostro grande amore per Fred Bongusto, Un grande amore e niente più per Peppino di Capri.
Per Mina, Franco Califano ha confezionato l’intero album Amanti di valore del 1973. Nello stesso anno ha ceduto a Bruno Martino la bellissima E la chiamano estate, vincitrice del Festival di Sanremo.
Impossibile non citare le canzoni scritte in romanesco: Semo gente de borgata e Da molto lontano interpretate dal duo I Vianella, composto da Wilma Goich e Edoardo Vianello.
Le volte che er Califfo ha dovuto penare
La vita di Franco Califano è stata una vita piena, vissuta sino in fondo, senza rimpianti e senza paure, tra fortune improvvise e rovesci economici drammatici, in mezzo ad un harem di donne bellissime in gioventù, in coabitazione con la solitudine negli ultimi anni.
Il Maestro continuava a mantenersi facendo serate. Dopo una caduta e la rottura di tre costole, non più autosufficiente, aveva chiesto aiuto allo Stato tramite la Legge Bacchelli.
Non ancora trentenne, riscossi appena i primi successi, la meningite lo tenne immobile per un anno, riportandolo alla miseria. Si fece mantenere da donne ricche, scelte sempre tra le bellissime, per sopravvivere e tornare nel giro delle notti romane.
Per ben due volte venne arrestato, accusato di traffico di stupefacenti. I processi si conclusero sempre con l’assoluzione degli imputati: il primo nel 1970 lo coinvolse con Walter Chiari, il secondo nel 1983 con Enzo Tortora.
Costretto a trascorrere quasi tre anni in prigione ha testimoniato questo brutto periodo della sua vita nell’album Impronte digitali (1984).
E il cuore ricucito un po’ così così,
trapasso quella porta.
M’hanno stracciato i pensieri
Non certo uomini seri,
Sono solo da tempo e la mia vita mi costa tanto.
Ma non rallento il passo, continuo la salita,
Vedo innocenze ferite con le lacrime agli occhi,
Che tristezza la vita.
Io cerco amore da sempre, vendo solo canzoni
Non spaccio altro e in ciò che vendo non trovi che emozioni.
Le misure di Franco Califano
Artista dal sorriso beffardo e simpatico, Franco Califano era alto circa 185 cm. Ma quello che lo ha reso unico e indimenticabile è stata la sua voce rauca e profonda, quasi viscerale, dovuta a una cordite cronica avuta in gioventù.
Tatuaggi di Franco Califano
Sull’avambraccio destro Franco Califano si era fatto tatuare il titolo della sua canzone più famosa Tutto il resto è noia (1976).
Aveva poi sull’anulare della mano destra due lettere dell’alfabeto, F per Franco e B per Birillo, il nome del suo cane.
Gli amori di Franco Califano
Appena diciannovenne Franco Califano sposò Rita Di Tommaso dalla quale ebbe l’unica figlia, Silvia, che abbandonò cinque mesi dopo la nascita. Il rapporto genitoriale è stato faticosamente ripreso quando Silvia Califano è diventata adulta. Dirige una scuola di danza a Trieste.
Tra le infinite conquiste del Maestro, l’attrice allora diciassettenne Mita Medici, Dominique Boschero, “un’attrice francese che è stata la mia nave-scuola”, con la quale trascorse un “periodo stupendo”, Marina Occhiena, Patrizia de Blanck, Vanessa Heffer, Eva Grimaldi.
Califano ha pubblicato diversi Manuali d’amore tra cui Il cuore nel sesso, in cui racconta le sue esperienze erotiche giovanili e propone consigli.
La carriera di Franco Califano
Il Prevert di Trastevere, Franco Califano, pubblicò il suo primo album, etichetta CGD, dal titolo significativo: ’N bastardo venuto dar Sud nel 1972.
La piena approvazione delle nuove generazioni verso la sua musica e il suo stile di vita avvenne con Tutto il resto è noia, autentico spartiacque nella storia della musica leggera.
Seguirono Fijo mio, Me ‘nnammoro de te, Bimba Mia, Tac …!, Io nun piango, …tuo Califano(1980), La mia libertà(1981), Ti perdo, Un tempo piccolo.
Nel 1988 l’artista partecipò al Festival di Sanremo con il brano Io (per le strade di quartiere).
Suo il testo di Un’estate fa, versione italiana di Une belle histoire, scritta e interpretata da Michel Fugain.
Franco Califano ha percorso anche la via della produzione discografica scoprendo i Ricchi e Poveri. La band gli è debitrice del nome suggerito in quanto “ricchi di idee e poveri di soldi”.
Piena di fascino l’autobiografia Senza Manette pubblicata nel 2008 in cui il Califfo si confessa a cuore aperto
In effetti non ero uno che badava a spese. Quando usciva un nuovo modello di auto il primo veicolo disponibile era il mio. Per non parlare delle moto, passione che mi è passata quando è arrivato l’obbligo del casco. Avevo sempre come minimo tre macchine, una Mercedes, una Jaguar decappottabile e una Maserati o una Ferrari, con la quale ho avuto un pauroso incidente. Ma poi ho sempre aiutato tutti: amici veri e falsi.
Califano e Fiorello
Tra le numerose imitazioni che i comici hanno fatto di Franco Califano la più famosa è diventata quella di Fiorello nei suoi spettacoli televisivi in prima serata.
Grazie alla rinnovata popolarità il Califfo fu nel 2006 tra i protagonisti del reality show canoro di RaiDue, “Music Farm”.
Ultima esibizione al Teatro Sistina di Roma
L’ultima esibizione del compianto artista è avvenuta il 18 Marzo 2013 al Teatro Sistina, pieno di pubblico per il campione della canzone romana.
Non escludo il ritorno è il titolo dell’ultimo brano presentato da Franco Califano al Festival di Sanremo nel 2005. É anche l’epitaffio scritto sulla tomba e il titolo del film di Stefano Calvagna del 2014, dedicatogli dagli amici intimi come fu lo stesso regista, autore, inoltre, del concerto, ripreso e pubblicato in DVD, Franco Califano Anniversario, per i Settant’anni anni dell’artista.