- Nome d'arte: Michele Zarrillo
- Data di nascita: 13 giugno 1957 (giovedì)
- Età: 67 anni
- Segno zodiacale: Gemelli
- Professione: Cantante
- Luogo di nascita: Roma
- Altezza: 183 cm
- Peso: 80 kg
- Account social: Instagram Facebook Twitter
- Sito Web: http://www.michelezarrillo.info/site/
La vita privata di Michele Zarrillo
Le origini di Michele Zarrillo sono meridionali anche se il cantautore nasce a Roma il 13 Giugno 1957. Basilicano è il padre, di Rionero in Vulture, in provincia di Potenza, campana la madre nata a Corbara in provincia di Salerno. Ha un fratello maggiore e una precoce predisposizione per il rock progressivo.
Mio padre arrivò nella capitale a 15 anni, con una valigia di cartone. I primi anni sono stati anni di lavoro duro, poi un’attività commerciale ci diede un po’ di respiro: studiavo musica e andavo a dare una mano ai miei. A 14 anni, nel 71, ho cominciato a lavorare al Piper. Nel 72 con i Semiramis ci esibimmo a Villa Pamphili al festival progressive, con gli Osanna, la Pfm, Alan Sorrenti.
Negli anni Settanta, infatti, Zarrillo esordisce come cantante e chitarrista del gruppo Semiramis, uno dei protagonisti del grande raduno rock di Villa Pamphili a Roma avvenuto nel 1972.
Cos’è il rock progressivo?
Il rock progressivo conosciuto anche con i nomi prog e progrock di cui Michele Zarrillo fu interprete ancora giovanissimo è un genere musicale alternativo che vuole dare al rock spessore e credibilità attraverso contaminazioni con la musica classica e con il jazz.
Lo stile, Progressive rock, trae origine dal rock psichedelico britannico e statunitense nato attorno agli anni Sessanta. L’aggettivo “progressive” sta appunto ad indicare che le forme melodiche, partendo dalle origini blues e pop, evolvono verso le strutture compositive più complesse proprie della musica colta.
Grandi esempi di musicisti appartenenti al Progressive roch furono i Pink Floyd e i Genesis.
Le misure di Michele Zarrillo
Michele Zarrillo è alto 183 centimetri ed ha un peso ideale di 80 kg.
Lo stop del 2013
Ho avuto un infarto. Me la sono vista veramente brutta. Per fortuna non ero in casa da solo. L’ambulanza arrivò in soli sette minuti e l’ospedale era dietro casa. Fui operato d’urgenza, mi misero cinque stent. Ho avuto paura, tanta, di perdere tutto, non solo la carriera
Il 5 Giugno 2013 Michele, pochi giorni prima del suo 56esimo compleanno venne colpito da un infarto e ricoverato nel reparto di Terapia intensiva dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma. Il cantante, tempestivamente soccorso, riuscì a riprendersi.
Il mese successivo all’infarto ebbi timore di non poter più tornare sul palco. Quando feci il primo esame sotto sforzo e il cardiologo mi disse che il cuore andava bene mi sono commosso.
Il 7 Ottobre 2014 Michele Zarrillo torna a esibirsi in pubblico, accolto dai fan con grande affetto.Tiene un concerto all’Auditorium Parco della Musica di Roma con i jazzisti Danilo Rea e Stefano Di Battista.
Tatuaggi e significati
Ma una rosa blu sulla pelle mia
Me ne accorgo adesso, passo dopo passo
Che non va più via
Una rosa blu è una bellissima canzone di Michele Zarrillo del 1982 scritta per ricordare un amore che ha una rosa blu tatuata sul seno. La rosa blu diventa per l’autore il simbolo dell’amore incancellabile. Canzone autobiografica? Può darsi! Comunque Michele non ha tatuaggi sul corpo.
Gli amori di Michele Zarrillo
Michele Zarrillo non si è mai sposato e ha tre figli da due donne diverse. La figlia maggiore Valentina è nata da una relazione giovanile durata otto anni. Oggi il cantautore è legato alla violoncellista Anna Rita da cui ha avuto Luca (2010) e Alice (2012).
La carriera di Michele Zarrillo
Michele Zarrillo vince il Festival di Castrocaro nel 1979 con Indietro no. Si aggiudica il Festival di Sanremo del 1987, sezione Nuove Proposte, con la canzone La notte dei pensieri.
Ottimo compositore sia di musica che di testi scrive per Ornella Vanoni e Renato Zero.
Si caratterizza come autore di canzoni d’amore entrate nella storia della musica contemporanea.
Note e parole ancora vive nel cuore della gente a tanti anni dalla loro uscita sono: Soltanto amici (1988), Adesso (1992), Come un uomo tra gli uomini (1994), L’elefante e la farfalla (1996), L’amore vuole amore (1997) Cinque giorni (1997), Il vincitore non è (2001), L’alfabeto degli amanti (2006), L’ultimo film insieme (2008), L’acrobata (2009), Unici al mondo (2011).
Con Mani nelle mani Zarrillo ha partecipato al Festival di Sanremo 2017.
Nel 2020, dopo tre anni, ritorna al Festival di Sanremo con il brano Nell’estasi o nel fango.
Perchè ricordiamo le belle canzoni d’amore
La non dimenticanza dei brani è indice del loro valore, sostiene Michele Zarrillo, compositore sensibile e preparato, fautore della canzone d’autore. Se con un brano riesci a comunicare qualcosa al pubblico significa che qualcosa devi aver provato nel momento in cui l’hai composto. Se poi il pubblico si ricorda di te a distanza di anni significa che hai lavorato davvero bene.
Fare buona musica è la somma di quanto si vive e di ciò che fa parte della nostra natura. Il pubblico avverte la genuinità del percorso creativo e premia l’autore ricordando i suoi brani.
Vivere e Rinascere, l’ultimo album di Michele Zarrillo, uscito nel 2017 è stato portato in tour con grande successo.
Vivere e Rinascere – Passioni è la nuova versione 2018 dell’album del 2017, arricchito con cover internazionali: Quando di Pino Daniele, Futura di Lucio Dalla, Lately di Stevie Wonder.