- Nome d'arte: Mogol
- Data di nascita: 17 agosto 1936 (lunedì)
- Età: 88 anni
- Segno zodiacale: Leone
- Professione: Autore, Produttore discografico
- Titolo di studio: Laurea Honoris causa in Teorie della Comunicazione
- Luogo di nascita: Milano - Italia
- Altezza: 170 cm
- Peso: 76 kg
- Account social: Facebook
- Sito Web: http://www.cetmusic.it
La vita privata di Mogol
È il paroliere più famoso d’Italia. Con lo pseudonimo Mogol ha firmato la canzone italiana nelle sue realizzazioni di massimo livello. Giulio Rapetti Mogol, nato a Milano il 17 Agosto 1936 sostiene che la definizione paroliere non sia corretta in quanto: “Non ci sono musichieri, ma solo musicisti. Noi siamo autori, non parolieri”.
L’autore è figlio di Mariano Rapetti, dirigente della Ricordi, poi direttore della Ricordi Radio Record, “paroliere” degli anni Cinquanta. Utilizzando il nome d’arte Calibi tra le sue creazioni di maggior successo annovera Vecchio scarpone e Le colline sono in fiore.
Mogol ricorda così il padre:
Mio papà era un pianista che integrava il suo stipendio andando a suonare con un’orchestrina, la sera, dopo cena, nei bar. E quando ero bambino mi suonava I tre porcellini. Poi mi faceva ascoltare La primavera di Grieg, bellissima, e io tutte le volte lo guardavo come fosse un genio, perché la suonava benissimo.
Il ricordo della mamma emerge a sorpresa e con rimpianto quando Mogol parla del suo profondo legame con un altro big della nostra musica leggera, Adriano Celentano:
Siamo milanesi nell’anima, cresciuti nello stesso periodo, a tre chilometri di distanza l’uno dall’altro e circondati dagli stessi amici. Ma quello che ci legherà per sempre è il fatto di aver avuto due madri molto, molto simili: due donne del popolo, dolci e concrete, solide e piene d’amore. È una cosa che io e Adriano ci porteremo dentro per sempre
Nel 1945, Giulio entra a far parte della Ricordi Radio Record come addetto alla pubblicizzazione delle edizioni.
Nel 1959 la Siae gli chiede di attribuirsi uno pseudonimo. Rapetti ne propone un elenco di centoventi e tra quelli si sceglie. È il 1959, lo pseudonimo Mogol entra nella storia della musica leggera. Nel 2006, Giulio Rapetti viene autorizzato dal Ministero dell’Interno ad aggiungere il nome d’arte al proprio cognome di nascita.
Mogol e il CET
Mogol vive con la moglie Daniela Gimmelli in Umbria, in una grande casa immersa nel verde ad Avigliano.
Qui ha sede l’associazione no profit CET, Centro Europeo di Toscolano, fondata dallo stesso autore nel 1992, dedicata all’alta formazione musicale, alla difesa della salute e del territorio.
Il luogo è organizzato come un piccolo paese in grado di ospitare singoli e famiglie, autori, cantanti e musicisti.
Vi si tengono corsi di specializzazione. Il clima è di totale immersione nelle note e nella natura, con parchi, piscine, palestra, maneggio, un teatro e una chiesa.
Sentendosi ancora pieno di idee e di voglia di fare, Mogol desidera condividere la sua esperienza con il prossimo per migliorare le condizioni di vita nel mondo.
Tra i fondatori della Nazionale italiana cantanti nel 1975, con gli amici Claudio Baglioni, Gianni Morandi, Paolo Mengoli, effettua partite di calcio a scopo benefico (famosa è la Partita del Cuore che si disputa annualmente presso lo Stadio Olimpico a Roma). Mogol è anche un valido sostenitore di associazioni d’aiuto ad adulti autistici.
Le misure di Mogol
Dotato di un fisico asciutto e resistente, Giulio Rapetti Mogol, alto circa 170 cm, è un grande sportivo. Ama praticare immersioni subacquee, sci ed equitazione. Nel 2005 in compagnia dell’attuale consorte ha percorso oltre mille chilometri in un mese, da Roma a Milano, a cavallo.
L’esperienza più bella di sempre: ho conosciuto il mio Paese.
Mogol-Battisti
Mogol-Battisti o Battisti-Mogol? L’oggetto del contendere sono le più belle canzoni d’autore italiane, nate dalla fortunata collaborazione tra Giulio Rapetti Mogol e Lucio Battisti negli anni Settanta-Ottanta.
Lucio mi venne raccomandato da un’amica comune. Quando l’ho conosciuto la sua produzione artistica era di poco conto. Confesso che fui attratto più dal sorriso, dalla faccia simpatica, che dalla qualità dei suoi brani. La nostra collaborazione nacque così, un po’ per caso, senza particolari programmi né speciali ambizioni. Il successo è arrivato subito. Come un processo naturale.
Il sodalizio artistico tra Mogol e Battisti, iniziato sul finire degli anni Sessanta, si concluse nel 1980 a causa di incomprensioni riguardanti i proventi delle opere. Il contenzioso per l’utilizzo di alcuni successi comuni, dopo la morte di Battisti, vede Mogol in opposizione agli eredi, il figlio Luca Battisti e l’ex moglie Grazia Letizia Veronese, autrice con il nome Velezia.
Ciò non intacca l’immenso valore delle canzoni a firma Mogol/Battisti. Un’avventura, Acqua azzurra, acqua chiara, Dieci ragazze, Mi ritorni in mente, 7e 40, Balla Linda, Io vivrò (senza te), Amarsi un po‘, Emozioni, Il mio canto libero, Una donna per amico, Ancora tu, Sì, viaggiare, Fiori rosa, fiori di pesco, La canzone del sole, restano autentiche pietre miliari della canzone d’autore made in Italy.
Lucio mi proponeva le basi musicali. E io scrivevo i testi davanti a lui. In diretta. Scherzando. Bevendo caffè. Una bottega artigiana. Un lavoro di creazione. Ma anche un divertimento. Io non ho mai provato gelosie. E neanche lui me le ha mai dimostrate. Era rispettoso delle mie libertà. No, non ricordo che ci siano mai stati attriti caratteriali. Lucio era una persona dolcissima. E io non sono un orco.
Una giornata uggiosa fu l’ultimo testo della coppia che si sciolse in silenzio e senza clamori.
Per Battisti iniziò il periodo della sperimentazione, mentre Mogol, rimasto fedele ai suoi canoni classici, continuò a scrivere per i migliori interpreti.
Tatuaggi e significati
Mogol non ha tatuaggi.
Gli amori di Mogol
Nel 1961 Mogol sposò la disegnatrice di moda Serenella. A lei è dedicato il brano 29 Settembre. Dal matrimonio nacquero Mario, futuro manager, Alfredo che ha seguito le orme paterne con lo pseudonimo Cheope e Carolina, pubblicitaria. Dalla poetessa Gabriella Marazzi, Pietro Rapetti ha avuto Francesco Rapetti, imprenditore, autore e conduttore televisivo.
La carriera di Mogol
La prima canzone del giovanissimo autore s’intitola Briciole di baci (1960). Venne interpretata da Mina. L’anno successivo l’autore vinse il Festival di Sanremo con il brano Al di là, portato al successo da Luciano Tajoli e Betty Curtis.
Mogol ha collaborato con Riccardo Cocciante in Cervo a primavera, Celeste nostalgia, Se stiamo insieme, vincitrice del Festival di Sanremo 1991, con Mango, con Gianni Bella, Con Gigi D’Alessio.
Delle canzoni ricordiamo gli interpreti. Difficilmente nell’ascoltare un brano ci si chiede chi sia l’autore. Ebbene quando dai relativi interpreti sentiamo intonare Una lacrima sul viso, Perdono, Il volto della vita, Senza luce, Sognando la California, A chi, La spada nel cuore, Io ho in mente te, Un angelo blu, Che colpa abbiamo noi, E la pioggia che va, Per averti, L’emozione non ha voce, l’Arcobaleno, sappiamo che stanno cantando Mogol.