Mariangela Melato biografia
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Mariangela Melato

La vita privata

Mariangela Melato, celebre attrice italiana, è nata a Milano, il 19 settembre 1941. Artista versatile e di indubbio talento, è stata ammirata sia a teatro sia al cinema, interpretando ruoli diversissimi.

Mariangela Melato è figlia di un vigile urbano e di una sarta. Il padre triestino ha origini austriache, successivamente si trasferisce a Milano. Mariangela Melato era la seconda di tre figli: il primo, Ermanno, e l’ultima, Anna, anch’ella attrice.

Ha studiato pittura all’Accademia di Brera, ma a 18 anni fu ammessa alla Scuola dei Filodrammatici. Ha lavorato come vetrinista alla Rinascente per pagarsi le lezioni di recitazione.

Giovanissima, entra a far parte di una compagnia teatrale prestigiosa, guidata da Fantasio Piccoli. Debutta al Teatro Stabile di Bolzano, nello spettacolo “Binario cieco di Terron“.

La sua formazione artistica avviene sotto la guida di registi del calibro di Dario Fo, Luchino Visconti e Luca Ronconi. Esordisce al cinema, nel 1969, in un film di Pupi Avati, “Thomas e gli indemoniati” e da lì continuerà a collaborare con registi importanti, come Lina Wertmüller, Nino Manfredi, Mario Monicelli, Luigi Comencini ed altri. Partecipa anche a diversi sceneggiati televisivi, nell’arco della sua carriera, tra i quali Orlando Furioso, per la regia di Ronconi, che la porterà al successo meritato.

Mariangela Melato è deceduta a Roma, l’11 gennaio 2013, a causa di un tumore al pancreas, che l’affliggeva da tempo. L’attrice aveva 71 anni.

Gli amori

L’attrice ha avuto una lunga relazione sentimentale con Renzo Arbore, che fu l’uomo più importante della sua vita: come dichiara egli stesso in un’intervista, il suo più grande rimpianto sarà quello di non averla sposata.

Il giornalista Michele Sancisi nel suo libro Tutto su Mariangelanarra anche di un’attrazione nei confronti di Giorgio Gaber, ma è definita più che altro una “attrazione creativa“. I due infatti lavorarono insieme per il teatro, a cominciare dallo spettacolo “Il caso di Alessandro e Maria“, ad inizio anni ’80 ed a seguire con il “teatro canzone”.

Mariangela Melato fu una donna molto corteggiata ed ammirata, ma quella di non impegnarsi in un matrimonio stabile e di avere un figlio, fu una scelta libera. Ciò ha fatto di lei, un’icona del femminismo, sebbene lei non fosse una vera e propria “attivista”. Sicuramente era “sposata” al suo lavoro ed al teatro, dove si esibì fino a pochi giorni prima della sua scomparsa.

Le misure

Mariangela Melato era alta 167 cm ed aveva una corporatura esile. A proposito del suo aspetto fisico, l’attrice affermava nella sua ultima intervista (per il Corriere della Sera):

“Sapevo fin da piccola che questo era il mio mestiere, anche se mi vedevo diversa da tutte le altre che lo facevano: senza seno, senza sedere, magretta, gli occhi troppo distanti e il vocione. E invece è andata bene ogni volta.”

La carriera artistica

La Melato ci ha donato numerose interpretazioni preziosissime, in quanto ha lavorato con i più grandi attori e registi italiani, dagli anni ’60 fino alla sua dolorosa dipartita. Pertanto, tentare una sintesi, risulta essere uno sforzo immane. Grazie alla versatilità del suo talento, la celebre artista spaziava abilmente dal teatro tragico al cinema comico.

Raggiunse l’apice del successo grazie a Lina Wertmüller, che la affiancò a Giancarlo Giannini, nei celebri film: “Mimì metallurgico ferito nell’onore” (1972) e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto” (1974).

La carriera dell’attrice è ricca di premi e riconoscimenti, tra cui i diversi David di Donatello: un David Speciale le fu consegnato, nel 1972, per la sua straordinaria bravura; un David per il film “La poliziotta“, con la regia di Stefano Vanzina (1974); ed un altro ancora per “Caro Michele” di Mario Monicelli (1976) più un Nastro d’Argento come miglior interprete femminile. Nel 1978 vinse ancora un Nastro d’Argento per il film “Dimenticare Venezia” di Franco Brusati.

Dagli anni ’80 alterna instancabilmente il lavoro teatrale e quello cinematografico. Sul piano teatrale collabora spesso con Giancarlo Sepe, in particolare ricordiamo le pièces “Vestire gli ignudi” di Pirandello, “Medea” di Euripide e “Anna dei miracoli”, delle quali saranno realizzate anche riprese per la tv. 

Negli anni ’90 si dedica inoltre a diverse fiction per la tv, tra cui “Scandalo” (1990), “Una vita in gioco” (1991), “Due volte vent’anni” (1993) e “L’avvocato delle donne” (1996).

Negli anni 2000, partecipa ancora ad un film di Bertolucci “L’amore probabilmente” (2001) ed un altro di Sergio Rubini, “L’amore ritorna” (2004) a cui segue “Vieni via con me“, di Carlo Ventura (2005). Una delle sue ultime collaborazioni in tv risale al 2008, in “Rebecca, la prima moglie“, di Riccardo Milani, tratto dall’omonimo film di Hitchcock.

Written by Chiara Simeone

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