Raffaella Carrà biografia
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Raffaella Carrà

La vita privata di Raffaella Carrà

Raffaella Carrà, nome d’arte di Raffaella Maria Roberta Pelloni, nasce il 18 giugno 1943 a Bologna. La showgirl è morta il 5 luglio del 2021 a Roma a causa di un cancro ai polmoni che stava da tempo combattendo.

Della sua infanzia ricorda:

I miei genitori si sono separati subito dopo il matrimonio. Mio padre era un uomo intelligente e buono, ma completamente inaffidabile.Sono cresciuta con mia madre e mia nonna.

Il fratello Renzo è morto a 56 anni e Raffaella è molto legata ai figli di lui, Matteo e Federica.
Raffaella Carrà adotta il suo nome d’arte su consiglio del regista Dante Guaramagna che, appassionato di pittura, le suggerisce il nuovo cognome pensando al pittore italiano Carlo Carrà.

Il suo vizio sono le sigarette e il suo complesso quello delle labbra troppo carnose, mentre il segreto per un fisico così tonico è quello di consumare un pasto al giorno e di fare ginnastica quotidiana con piccoli movimenti per mantenere il corpo elastico.

Raffella Carrà icona gay 

Raffaella Carrà è particolarmente amata dal pubblico lgbt, che da sempre balla al ritmo delle sue canzoni più scatenate. Nel 2006 Tiziano Ferro la omaggia con il brano E Raffaella è mia, al cui videoclip lei partecipa con un cammeo. L’anno successivo Fabio Canino le dedica Raffa Book, in cui racconta il “culto di Raffa” con aneddoti e memorabilia provenienti da tutto il mondo. L’edizione 2017 del World Gay Pride di Madrid la elegge madrina della manifestazione. A tal proposito Raffaella ha dichiarato a Massimo Gramellini sul Corriere della Sera:

Al centro sperimentale di cinematografia uscivo solo con i gay, perché quando in sala si faceva buio, loro non cercavano di tastarti. Però, perché sono diventata icona gay non l’ho mai capito, e sulla tomba lascerò scritto: “Perché sono piaciuta tanto ai gay?

Gli amori di Raffaella Carrà

Bionda scattante, vivace e volitiva, Raffaella Carrà ha suscitato l’interesse di molti illustri colleghi, da Little Tony a Frank Sinatra, entrambi gentilmente respinti.

La prima storia importante è con l’autore televisivo Gianni Boncompagni (1969-1980), che Raffaella Carrà ha ricordato commossa durante i funerali di lui nel 2017:

Io ho potuto vivere con lui e mi sono potuto godere Gianni in casa sua con le sue tre figliole. Mi porterò dietro l’uomo. Rimarrà sempre nel mio cuore.

Segue il sodalizio con il coreografo Sergio Japino, che conosce durante la tournée in Spagna. Lui è assistente del coreografo Gino Landi e ricorda il loro primo incontro così:

 Facevo con lei un romantico passo a due per insegnarlo a un altro. Accadde lì: ci siamo guardati negli occhi ed è scattata la scintilla.

Nel 2017 Raffaella Carrà ha dichiarato di essere single, ma nonostante la fine della relazione, tra i due rimane una solida e profonda amicizia.

Raffaella Carrà non si è mai sposata né ha mai avuto figli.

La carriera di Raffaella Carrà

Raffaella Carrà è una icona dello spettacolo italiano: caschetto biondo, fisico sinuoso e ferrea volontà, la Raffa nazionale ha una vocazione precocissima, come lei stessa ricorda:

 A otto anni sono andata via da Bologna per frequentare l’Accademia nazionale di Danza a Roma. Sacrifici a non finire, esercizi interminabili, ossessioni. Sono scappata via e feci l’esame per entrare al Centro sperimentale di cinematografia. 

Dopo l’esordio nei primi anni Sessanta nel cinema italiano con I Compagni e Celestina, tenta la carta hollywoodiana e gira un film con Frank Sinatra, Il colonnello Von Ryan (1965)Di ritorno in Italia debutta nel programma Io, Agata e tu con Nino TarantoNino Ferrer. Seguono Canzonissima (1971), Milleluci (1974) in coppia con Mina e Ma che sera. 

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La showgirl più amata dagli italiani

Sono gli anni d’oro del varietà televisivo italiano e Raffaella Carrà si impone sulla scena come showgirl moderna e completa, cantando e ballando brani e sigle di grande successo tra cui: Ma che musica Maestro, Tuca Tuca (1971) in coppia con Enzo Paolo Turchi, Chissà se va, Maga Maghella, Rumore, A far l’amore comincia tu (1976), Come è bello far l’amore da Trieste in giù (1978)

Negli anni Ottanta è in Mille Milioni poi in Fantastico accanto a Corrado e Gigi Sabani. La consacrazione come conduttrice a tutto tondo arriva con Pronto Raffaella? (1983-1985).

Il 1984 è l’anno d’oro di Raffaella Carrà, che vince il premio di personaggio televisivo europeo dell’anno, diventa testimonial delle cucine Scavolini come “la più amata dagli italiani” e firma un contratto milionario di esclusiva con la RAI. Seguono Buonasera Raffaella e Domenica In.

Dopo un bienno sulla Fininvest torna in RAI con Raffaella Venerdì sabato e domenica.. e saranno famosi e Ricomincio da due.

Gli anni Novanta si aprono con la conduzione di Fantastico 12 accanto a Jhonny Dorelli, cui segue una lunga fase di lavoro in Spagna. Il grande successo in Italia torna con Carramba che sorpresa (1995-2009). Nel mezzo la conduzione del 51° Festival di Sanremo (2001), per sua stessa ammissione una edizione non particolarmente brillante, Sogni (2004), Amore (2006).

Capace di piacere a un pubblico trasversale, è testimonial della Danone (2010) e della Tim (2011).

Nello stesso anno il dj di fama internazionale Bob Sinclair realizza il remix del suo brano A far l’amore e la vuole nel videoclip: il brano ottiene enorme successo internazionale ed è la colonna sonora de La Grande Bellezza, film di Paolo Sorrentino che vince l’Oscar come miglior film straniero.

Dal 2013 al 2016 è giudice nel talent show di Raidue The Voice of Italy. 

 

Written by Magnetic1

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