- Nome d'arte: Tony Dallara
- Data di nascita: 30 giugno 1936 (martedì)
- Età: 88 anni
- Segno zodiacale: Cancro
- Professione: Cantante
- Titolo di studio: Licenza media
- Luogo di nascita: Campobasso
- Altezza: 162 cm
La vita privata di Tony Dallara
Antonio Lardera, meglio noto come Tony Dallara, nasce a Campobasso il 30 Giugno 1936. Il padre Battista Lardera è corista al Teatro alla Scala, la madre Lucia è governante, originaria di Campobasso. Tony Dallara è ultimogenito di cinque figli: ha tre fratelli e una sorella.
Passa l’infanzia a Milano e dopo il diploma lavora come cameriere e impiegato, per poi dedicarsi pienamente alla musica. Dagli anni Settanta di dedica alla sua altra grande passione, la pittura. Tiene mostre in diverse gallerie e stringe amicizia con il maestro Renato Guttuso. Nel 2016 esce la sua biografia Come prima. Tony Dallara, La mia storia di Iris Albracht e Gianni Minischetti (Andersen).
Le misure di Tony Dallara
L’urlatore per eccellenza si è imposto nella memoria del pubblico italiano per le sopracciglia folte, i capelli scuri e folti e il sorriso sornione.
Suo tratto distintivo anche l’eleganza classica che esibisce nelle copertine dei dischi e nei concerti, con completi, giaccia e cravatta o papillon. Tony Dallara è alto circa 162 cm.
Gli amori di Tony Dallara
Tony Dallara è sposato con Patrizia dall’inizio degli anni Settanta. Dall’unione nascono le figlie Lisa, che lavora per Dolce & Gabbana, e Natasha, giornalista negli Stati Uniti d’America.
La carriera di Tony Dallara
Ancora ragazzo si appassiona alla musica dei Platters. Comincia ad esibirsi con i Rocky Mountains e al Santa Tecla di Milano conosce Adriano Celentano. La grande occasione arriva nel 1957: mentre lavora come fattorino per l’etichetta discografica Music, attira l’attenzione del direttore Walter Guertler che lo mette sotto contratto.
Il primo grande successo è il brano Come prima (1958), che vende trecento mila copie ed entra dritto al primo posto della classifica italiana.
Tony Dallara si impone, quindi, come primo “urlatore” della musica italiana, termine usato per definire quei cantanti che tra gli anni Cinquanta e Sessanta optano per un’interpretazione potente e senza fronzoli, in netto contrasto con gli interpreti melodici precedenti (Luciano Tajoli, Claudio Villa, Achille Togliani).
Sono gli anni di massima popolarità per Dallara, che nel 1959, gira anche due film: Agosto, donne mie non vi conosco di Guido Malatesta, con Memmo Carotenuto e Raffaele Pisu, e I ragazzi del Juke-Box di Lucio Fulci, con Betty Curtis, Fred Buscaglione, Gianni Meccia e Adriano Celentano.
Seguono altri grandi successi, entrati nella storia della canzone italiana: Ghiaccio bollente (1959), Ti dirò e Romantica (1960), grandissima hit con cui vince il Festival di Sanremo in coppia con Renato Rascel e Bambina bambina (1962) con cui vince Canzonissima.
Si esibisce in tutto il mondo, tenendo concerti anche alla Carnegie Hall di New York, all’Olympia di Parigi e alla corte imperiale del Giappone, voluto dallo stesso Imperatore Hiroito.
Il declino e la risalita
Passato il periodo d’oro, dalla metà degli anni Sessanta, Tony Dallara dirada le apparizioni pubbliche, dedicandosi a un genere di canzone più melodico e a qualche incursione nella canzone napoletana. Tra le partecipazioni di questi anni: Un Disco per L’estate (1964, 1972), Cantagiro (1966), Festival della Canzone Napoletana (1967).
Dagli anni Ottanta ricomincia l’attività di concerti riproponendo i vecchi successi. L’anno di riscoperta è il 2008, grazie al fenomeno del revival degli anni Sessanta: partecipa come opinionista a L’Italia sul 2, è in tournée con Teo Teocoli nello spettacolo Dal Derby al Nuovo, è ospite a Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio.