- Nome d'arte: Alberto Lupo
- Data di nascita: 19 dicembre 1924 (venerdì)
- Data di morte: 13 agosto 1984
- Età: 99 anni
- Segno zodiacale: Sagittario
- Titolo di studio: Diploma di Scuola Superiore
- Luogo di nascita: Genova - Liguria
- Luogo di morte: San Felice Circeo - Lazio
- Altezza: 175 cm
- Peso: 66 kg
La vita privata di Alberto Lupo
Alberto Zoboli, questo è il vero nome dell’attore italiano famoso con lo pseudonimo Alberto Lupo, nato a Genova il 19 Dicembre 1924.
L’aria ligure possiede un indubbio benefico influsso in ambito musicale nel favorire l’exploit di voci importanti e significative che hanno arricchito il gruppo del cantautorato nazionale, la scuola genovese, a cui sono legati Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi, Gino Paoli.
Anche il ligure Alberto Lupo, attore, doppiatore e cantante sui generis, divenne famoso grazie al timbro, suadente e fascinoso, della voce. Quel tono vocale tanto unico lo rese il beniamino radiofonico e televisivo degli anni Sessanta. Fu protagonista di sceneggiati, diventati cult dell’epoca, per certi versi epica, dei media radio-tv.
Alberto Zoboli nacque nel quartiere Bolzaneto, in una famiglia della media borghesia genovese. Il padre Giuseppe, dirigente di un’azienda pubblica, desiderava per il figlio un futuro in magistratura.
Alberto infatti, conseguita la maturità, s’iscrisse alla facoltà di Giurisprudenza, poi seguì il cuore che lo portava verso la recitazione. A vent’anni aveva già dato vita ad una filodrammatica di successo presso la fabbrica di elettrodomestici in cui era impiegato.
Mise in scena Piccola città, opera di Thornton Wilder, contribuendo a far conoscere i maestri del teatro americano e internazionale al di là dell’eccellente tradizione in dialetto che in Liguria ebbe il suo massimo esponente nel grande Gilberto Govi.
Le misure di Alberto Lupo
Era un classico bell’uomo, Alberto Lupo, alto oltre 175 cm., con il fisico asciutto, gli occhi scuri e profondi, i capelli neri ondulati, predestinato ad interpretare ruoli da protagonista.
Esordì infatti nei fotoromanzi più famosi dell’epoca, pubblicati a puntate sulle riviste Sogno, Grand Hotel, Bolero.
La Cittadella di Cronin
Il ruolo nello sceneggiato televisivo La cittadella (1964), diretto da Anton Giulio Majano e tratto dal romanzo omonimo pubblicato nel 1937 da Arcibald Joseph Cronin, ha consacrato il successo di Alberto Lupo.
Per creare il personaggio del chirurgo, innovatore e avanguardista, Andrew Manson, il drammaturgo scozzese s’ispirò alla propria esperienza personale di medico in una valle di minatori del Galles.
La malattia colpì Alberto Lupo in giovane età
La passione più autentica di Alberto Lupo fu quella per il teatro. Così dopo i successi televisivi nel 1977 decise di tornare a recitare e lo fece con il dramma teatrale scritto da Edward Albee dal titolo Chi ha paura di Virginia Woolf? (1962).
Colpito da ictus mentre lavorava, trascorse un lungo periodo in coma. Al risveglio si ritrovò muto e paralizzato. Grazie ad una difficoltosa riabilitazione tornò a lavorare.
Riapparve in televisione in un programma su Antenna 3 Lombardia. Provato, con voce roca e malferma, recitò la poesia Se di Rudyard Kipling e il pubblico pianse.
Se saprai confrontarti con Trionfo e Rovina
e trattare allo stesso modo questi due impostori…
Se saprai serrare il tuo cuore, tendini e nervi
nel servire il tuo scopo quando sono da tempo sfiniti
e a tenere duro quando in te non c’è più nulla…
Se non la Volontà che dice loro: “Tenete duro!”.
Se saprai riempire ogni inesorabile minuto
dando valore ad ognuno dei sessanta secondi,
tua sarà la Terra e tutto ciò che è in essa.
E, quel che più conta, sarai un Uomo, figlio mio!
Tatuaggi e significati
L’attore Alberto Lupo non aveva tatuaggi.
Gli amori di Alberto Lupo
Un matrimonio e qualche amore hanno segnato la vita di Alberto Lupo. Nel 1964 sposò l’attrice Lyla Rocco (1933-2015) che lo ha assistito sino alla morte, avvenuta a causa di una trombosi cerebrale, il 13 Agosto 1984 a San Felice Circeo. Entrambi gli attori riposano nel cimitero del paese laziale.
Alberto Lupo ha avuto una figlia, Eliana Lupo, nata nel 1961, divenuta attrice e direttrice di doppiaggio.
La carriera di Alberto Lupo
L’attore Alberto Lupo fa il suo esordio in teatro nel 1946, al teatro Luigi Pirandello della sua città natale. Recita quindi al Piccolo Teatro e al Teatro Nuovo di Milano, lavorando con eccellenze come Giorgio Strehler e Gino Cervi.
Nel 1954 viene scritturato per interpretare personaggi cinematografici. Girerà film storici come Ulisse diretto da Mario Camerini o gialli impegnati come Il sicario (1960) diretto da Damiano Damiani.
Lo spettacolo leggero scopre Alberto Lupo
Merito del regista Antonello Falqui l’aver valorizzato appieno la telegenia di Alberto Lupo chiamandolo a condurre Teatro 10, varietà messo in onda dalla Rai nel 1971. Sua partner d’eccezione, Mina.
Si vuole che la sigla dello show venga interpretata da entrambi i conduttori. Così Mina e Alberto Lupo si trovano a dar vita a un singolare duetto, che avrà un seguito di infinite imitazioni.
La canzone Parole, parole, scritta appositamente per loro, comprende infatti una parte da recitare ed una da cantare. Il brano raggiunge la vetta della hit parade e vi resta per numerose settimane.
Le voci di Mina e Alberto si mescolano in un mix sensuale e affascinante che riscuoterà risonanza internazionale. In Francia saranno Dalida e Alain Delon a interpretare il brano nella loro lingua natia.
Una simpatica apparizioni di Alberto Lupo, che imitava se stesso autocompiacendosi, avvenne nel programma Milleluci, condotto nel 1974 dalle regine del varietà televisivo, Mina e Raffaella Carrà, in coppia.
Due anni dopo, Canzonissima, presenza permanente del sabato sera in tv venne sostituita dal programma Chi? dove trovava posto un breve telefilm giallo. Alternandosi con Nino Castelnuovo, Alberto Lupo vestì i panni comici del Commissario Serra.
Le ultime apparizioni di Alberto Lupo
Tra le ultime interpretazioni dell’attore ligure ricordiamo le trasmissioni tv Senza rete (1975), Buonasera con… Alberto Lupo (1979) e il film commedia Action (1979), diretto da Tinto Brass.
Lupo si è congedato dal suo pubblico con il ruolo interpretato nello sceneggiato televisivo L’amante dell’Orsa Maggiore (1983).